sabato 29 febbraio 2020

LE DIPENDENZE PATOLOGICHE. Relatore Mauro Milanaccio

CORSO DI SPECIALIZZAZIONE SULLA CLINICA DEI NUOVI SINTOMI. Seconda giornata. 2^ parte - Sabato 15 febbraio 2020


Nella nostra società contemporanea il termine "dipendenza" ha quasi sempre una connotazione negativa. Al contrario nel discorso lacaniano la "dipendenza dagli altri" rappresenta il "legame sociale".  La dipendenza non è limitante, ma è la base stessa della nostra realizzazione; il legame è un bisogno. Non c'è soggettivazione senza l'Altro*.

Partners inumani sono oggetti importanti per noi con i quali dialoghiamo.

Freud parla dell'impotenza psichica quando avviene la scissione tra l'amore sacro e l'amore profano.
Vi è degradazione (e quindi frustrazione) della vita amorosa quando si attua la scissione dalla  versione idealizzata dell'oggetto. Nel disagio della civiltà la vita è dolore e il soggetto cerca di evitare la sofferenza con dei metodi; uno di questi è l'abassamento del livello del piacere per arrivare alla quiete.

* a: altro come specchio simile a noi
  A è il linguaggio, il luogo dei significanti, la cultura 
  Altro: incarnazione di A svincolata dall'individualismo

Dipendenza da sostanze psicoattive (sintetiche)
E' un fenomeno moderno (metà '800) proprio della civiltà industriale che accompagna l'idea di progresso.
Perchè le cose nell'Umano non vanno da sè come negli animali?
Perchè l'umano usa un linguaggio "diverso" dagli altri, che non ha un significato preciso.
L'insieme dei segni non definisce per sè il significato; la significazione è sempre aperta.
Esempio: S1 "MARCO E' UN BUONO" - S2 "A NULLA"
La logica del significante S1 ha una logica aperta che viene definita da S2.
La pulsione è diversa dall'istinto; l'istinto consente di attuare un comportamento per la sopravvivenza.
La pulsione ha un carattere biologico (la spinta) e un carattere psichico (la soddisfazione).
La pulsione non è istintuale. Il "bisogno" umano non "va da sè".
Introduciamo il concetto di inconscio: il sottotesto di ciò che noi diciamo; noi "siamo parlati" dal nostro discorso (atti mancati, sintomi, lapsus, sogni).
La pulsione (concetto di frontiera fra il somatico e lo psichico) è una deriva, è l'eco nel corpo del fatto che ci sia un dire (Lacan). 
Gli affetti sono un effetto del dire; un discorso produce sentimenti; anche il dolore è un effetto del dire. Lacan dice che pensarsi un IO è una follia. Recalcati osserva che laddove il godimento sostituisce il desiderio, il godimento diventa fine a sè stesso (come il godimento del criceto sulla ruota). 
Ci sono sintomi che non fanno METAFORE, sono discorsi chiusi su sè stessi.

sabato 22 febbraio 2020

IL TRATTAMENTO DELLA FAMIGLIA- Docente Nicolò Terminio

CORSO DI SPECALIZZAZIONE SULLA CLINICA DEI NUOVI SINTOMI. Seconda giornata, 1^parte -  Sabato 15 febbraio 2020



Ci tiene a sottolineare, il Relatore, che la prima volta che ha tenuto questa lezione era l'anno 2010 e che anno dopo anno, nello svolgersi della lezione davanti a nuove persone, grazie ai loro contributi ha  aggiunto nuovi contenuti.
Assunti teorici: 
1) per Lacan l'inconscio è sempre singolare quindi anche il trattamento della famiglia va contestualizzato all'interno della clinica dei nuovi sintomi (psicopatologia strutturale); 
2) il piano descrittivo è la superficie (pensiamo ad un tavolo); il piano strutturale è quello che sta sotto (come se sotto al tavolo agisse un campo magnetico).
Per Lacan il rapporto tra il Soggetto  e l' Altro è sempre relazionale. Quando si dice "Altro" si intende anche il desiderio dell'altro (la pulsione), cioè il rapporto tra il soggetto e la sua soddisfazione.
3) la clinica del vuoto si contrappone alla clinica freudiana.
Sintomo freudiano: la struttura del messaggio è rivolto all'altro (logica del desiderio); si rifiuta il cibo per provocare l'altro; il sintomo ha un messaggio rivolto verso l'altro. "Sto male quindi chiamo un'amica per parlare"
Sintomo lacaniano: rapporto tra mancanza e vuoto; la mancanza diventa vuoto, l'agito surclassa il pensato. Il sintomo è una scarica (pulsione) che non si rivolge all'altro (o al desiderio dell'altro). Il sintomo nasce come appello all'altro per poi diventare fine a sè stesso. Il sintomo diventa "scarica"; "sto male quindi mi taglio" (rifiuto dell'altro e sfiducia verso l'altro).

LA FAMIGLIA RAPPRESENTA L'ALTRO DEL SOGGETTO, è il luogo dove si vive l'appartenenza e dove si impara a separarsi (trovare il proprio desiderio). Appropriarsi del marchio che ci ha generato ma dandogli una valenza diversa.
E' il luogo delle RELAZIONI (ciò che sta sotto/il simbolico) e delle  INTERAZIONI (ciò che sta in superficie/immaginario/identificazioni).
Lacan parla dei legami familiari sostenuti dalle identificazioni reali, aspetti del linguaggio, molto simili alle "lalalang" (modi di dire incistati, ma che hanno un senso nella storia della famiglia).
Il trattamento della famiglia nella clinica dei nuovi sintomi può significare il passaggio dalla "domanda di trattamento al trattamento della domanda".
Il trattamento della famiglia è un preliminare; ognuno deve essere /diventare responsabile rispetto al proprio desiderio (trattare la domanda dei genitori (preliminare) prima di occuparsi del sintomo del figlio. A questo riguardo è importante la trama delle generazioni.
La famiglia viene coinvolta quando c'è da far emergere la domanda nel soggetto, quando la domanda viene dall'Altro e non dal soggetto che porta il sintomo.
Assunto teorico:
4) dispositivi di vulnerabilità (psicopatologia fenomenalogica)
dispositivo del conflitto nevrotico nasce dal "soggetto come è" e "il soggetto come vorrebbe essere per l'Altro". Il Soggetto nasconde una parte di sè  (la sua verità) oppure questa parte di sè si trasforma in sintomo. Il fantasma del nevrotico è pensare che l'Altro gli vieta di essere sè stesso.
Nella clinica del vuoto c'è il rifiuto dell'Altro (sfiducia e diffidenza).
La funzione riflessiva o di rispecchiamento (teoria dell'attaccamento) contempla la  possibilità di riconoscersi nella mente dell'Altro: "chi sono io per l'Altro?"
Il soggetto borderline non è riuscito a "capire" qual è il desiderio dell'Altro (non ha costruito il "fantasma inconscio"); se potesse accedere al "desiderio" dell'altro scoprirebbe che è stato "abusato" e l'abuso è qualcosa di non mentalizzabile (TRAUMA). Nella clinica del vuoto l'Altro non è mentalizzabile perchè, a sua volta, disorganizzato.
L'intervento terapeutico freudiano si fa con l'interpretazione  che determina un'apertura del discorso (punteggiatura); poi c'è l'interpretazione come taglio: il silenzio dell'analista.
Assunto teorico:
5) IDEA DI SOGGETTO in Lacan
l'Essere è condizionato dal dispositivo del linguaggio (rapporto tra tra soggetto e linguaggio).

Nel trattamento di soggetti borderline o psicotici va costruito il testo.
Nella clinica lacaniana il linguaggio funziona come struttura:
  • nella psicosi è compromesso l'atto di significazione (maniera d'essere), senso ed esistenza sono dissociati; 
  • nel borderline il discorso si presenta sotto forma di sciame dei significati, non ha una struttura chiara (livello LALALANG*); è la singola lettera che non si concatena ad altre lettere e non ce la fa a diventare parola; dissociazione come disorganizzazione dei significanti; disforia.
* livello lalalang (trauma) del linguaggio: qualcosa che sfugge, ma che sappiamo avere un significato.

CLINICA DEL VUOTO
1) Io senza Inconscio : alienazione senza separazione
                                     paranoia (divisione tra Io e Altro
                                     perversione (chiede la cura quando si interrompe il godimento)
esperienza di un soggetto indiviso
2) Es senza Inconscio: melanconia e borderline
separazione vs alienazione
disregolazione emotiva