giovedì 30 agosto 2018

PEREGRINATIO AD LIMINA SANCTI JACOBI

La domanda secondo me più intima e difficile da rivolgere ad un pellegrino è anche la più semplice: "Perchè hai deciso di fare il Cammino di Santiago di Compostella?" Io, lungo tutto il mio cammino mi sono sentita di chiedere solo una volta ad una persona il perchè del suo cammino, quale fosse la sua motivazione e lei, in quel caso Kylie,  molto gentilmente mi ha "raccontato" le sue motivazioni; ma prima di iniziare il suo racconto è diventata leggermente rossa nel viso, quasi a sottolineare che la domanda era molto intima e andava a toccare la sua anima. Lei aveva sofferto di depressione e quel cammino iniziato in solitudine era per lei un cammino di guarigione.
A me questa domanda è stata rivolta una volta sola, da una signora spagnola appena conosciuta in un' ostello, ma  io ho preferito non risponderle.
Però adesso sento che posso dire qual è stata la motivazione al mio cammino.
Mio figlio ha lasciato l'Europa per andare con la sua compagna in Australia nel settembre 2017 dopo aver trascorso un bellissimo agosto insieme a Pescia. Mia madre, malata da molto tempo, è morta a novembre dello stesso anno. Due separazioni importanti, certamente diverse, ma difficili da accettare senza una elaborazione profonda del distacco. Nel caso di mio figlio il distacco era necessario , nel caso di mia madre era naturale, ma entrambi richiedevano un tempo e un luogo dove depositare il dolore e l'accettazione. Ad un certo momento ho cominciato a pensare che il luogo e il tempo per elaborare queste due esperienze così importanti della mia vita fosse proprio il Cammino di Santiago.
E giorno dopo giorno ho preso questa mia idea sempre più seriamente fino a farla diventare un progetto reale : c'era un percorso da fare e avevo il tempo per farlo, dovevo solo prepararmi con molta umiltà e sincerità, avevo dentro di me solo punti interrogativi, primo fra tutti "ce l'avrei fatta? Al peggio sarei tornata a casa.

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