"Resilenza" è una parola usata in edilizia e sta ad indicare la proprietà dei materiali di conservare la propria struttura quando sottoposti a sollecitazioni negative.
In campo psicologico si parla di resilenza per indicare una persona capace di sopportare un evento traumatico e di ricostruirsi a partire da esso.
Una persona resilente riesce, in situazioni di stress o traumi, a dare risposte flessibili che si adattano alle diverse circostanze ed esigenze del momento.
La resilenza è un tratto della personalità composito, in cui convergono fattori di varia natura che con la loro azione congiunta mobilitano le risorse dei singoli, dei gruppi e delle comunità.
La persona resilente è capace di trarre dalle esperienze negative insegnamenti utili, senza lasciarsi abbattere o spaventare più del necessario, mantenendo inalterata la propria sensibilità, la capacità di reagire, la fiducia in sè stessi e negli altri.
Un tratto tipico della resilenza è la capacità di orientarsi verso il compito invece di ripiegarsi su sè stessi e chiudersi verso l'esterno.
Sono fattori "protettivi" cioè che favoriscono la resilenza:
- le attività di gioco e quelle espressive
- il senso dell'umorismo e l'autoironia
- la libera espressione dei sentimenti e delle emozioni
- l'identità di gruppo (la solitudine morale è assai più distruttiva della povertà)
- il supporto sociale
- il gusto per la sfida, cioè la disposizione a considerare il cambiamento una condizione naturale della vita che incentiva la crescita individuale.
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