giovedì 6 luglio 2017

UN GENITORE QUASI PERFFETTO

Sono andata a riprendere il libro di Bettelheim "Un genitore quasi perfetto". 
In copertina: Pablo Picasso, Primi passi, 1943. Una madre curva sul figlio lo tiene per entrambe le mani e lo aiuta a stare eretto e a camminare.
Il libro è stato pubblicato la prima volta in Italia in ottobre1987; il mese e l'anno in cui mio marito ed io abbiamo concepito nostro figlio. 
Il libro è dedicato alla moglie e ai tre figli, una di questi porta il mio nome; anche questa coincidenza me lo fa sentire ancora più vicino. 
Inizio a sfogliare le pagine, a rileggerne alcuni passaggi a suo tempo sottolineati.
Cosa significa essere un genitore sufficientemente buono? Che posto hanno le regole in una relazione intima fra genitori e figli? Quali sono gli obiettivi di una educazione sufficientemente buona?

Lo strumento principe perchè un genitore arrivi a capire il proprio figlio è attraverso il sentimento che consiste nel richiamare alla memoria che cosa aveva significato per lui, da bambino o da ragazzo, una situazione analoga a quella che sta vivendo ora come genitore. Questo sentimento si chiama "comprensione emotiva" o empatia. Un atteggiamento empatico crea una relazione di intimità e di fiducia necessaria alla costruzione della stima di sè.
Ogni genitore ha dentro di sè un' immagine del figlio che vorrebbe (il figlio ideale), ma il suo compito di genitore è quello di aiutare il proprio figlio a sviluppare ciò che lui vuole e può essere veramente (il figlio reale).
I bambini esprimono sempre una loro volontà e una loro visione delle cose: il fatto che che un figlio ubbidisca alle regole del genitore non garantisce che le accetti veramente in cuor suo; non bisogna cadere nell'errore di scambiare per consenso convinto quello che è solo esteriore acquiescenza.
 Il fine dell'educazione è dare al proprio figlio gli strumenti che gli consentino di capire chi vuole essere e di diventare quindi una persona contenta di sè  e della propria vita,  che si senta contento di come è stato cresciuto e che abbia la capcità di riuscire in modo adeguato a far fronte alle difficoltà che la vita gli  propone.

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