lunedì 5 novembre 2018

DA CARRION DE LOS CONDES A LEDIGOS - DICIANNOVESIMO GIORNO

Lunedì 30 luglio 2018 - Km 23,4
Stamani sono partita  alle 6,30; alle 8 già indosso il cappello, meno male che c'è un vento fresco che mitiga la calura. La tappa di oggi non è tanto interessante dal punto di vista paesaggistico quanto per la sua storia. Da Carrion a Calzadilla de la Cueza si percorrono 17 Km sulla Via Aquitana (calzada romana), antica strada romana costruita per unire Bourdeaux (Francia) ad Astorga (Spagna). Un cippo in pietra informa che di lì passa una delle vie di transumanza (Canada Real Leonesa) usate dai pastori per portare le greggi dai pascoli estivi delle terre di Leon a quelli invernali dell'estremadura e viceversa.
La tappa descritta come una delle più difficili sia per clima sia per la monotonia del paesaggio e per la mancanza di ristori, si rivela invece abbastanza "tranquilla"; sicuramente il merito va al fatto che cammino insieme con Anna e Annalisa. Annalisa stamani si è alzata "storta" ma poi, piano piano si riprende; Anna invece, come al solito, è allegra e socievole. Cresciuta in una famiglia di 8 figli ci fa ridere da matti quando racconta alcuni episodi della sua gioventù. 
Prima di entrare in Ledigos incontro Eveline, il cui figlio è già avanti a lei con gli amici coreani. Ad appena 3 km c'è un altro paese (Terradillos de Templaros) e lei continuerà fino a lì, dove sicuramente si trova sicuramente il figlio. Scambiamo due parole, poi ci salutiamo; io mi dirigo verso l'Ostello "La Morena"  prenotato il giorno prima. In paese, a parte l'ostello e un altro bar - ostello, ma meno attraente, non c'è altro. Ci troviamo qui anche con Giovanna, indecisa se fermarsi o andare avanti, ma è quasi scontato che si fermerà. Anna e Anna hanno prenotato una camera "tutta per loro", io invece sono in camerata, molto carina e, cosa apprezzabile, i bagni delle donne separati da quelli degli uomini. Oggi è la giornata delle telefonate: videochiamata a Laura per salutare Michele e Kathleen, poi, al primo ristoro Al Camino Real di Calzadilla de la Cueza, parlo anche con Dario che ha appena finito il turno di lavoro. Nel pomeriggio chiamo Andrea (ha portato l'auto a riparare) e poi Silvia. Mi conferma che in Italia fa molto caldo, poi mi dà la brutta notizia: Antonietta non sta bene, la cura che ha fatto non ha funzionato, il cancro sta invadendo il suo corpo, ha dolore e il dottore si è raccomandato di informarlo per aumentare il dosaggio della terapia del dolore. Proveranno un'altra terapia, ma servirà solo ad allungarle un po' la vita o a farle credere che c'è ancora qualche speranza. Un altro dolore da portarmi dentro in questo cammino. Sono molto triste. Trascorro il  pomeriggio girottolando per il paese, poche case, mi dirigo verso un'altura dove ci sono chiesa e cimitero, sotto un albero una panchina dalla quale si può contemplare il paesaggio. Sono sola con il solito venticello che mi accarezza; da lì a poco arriva anche Giovanna con il suo bagaglio di tristezza appresso, o forse, chissà, è la mia tristezza che rifletto su di lei.

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