mercoledì 14 novembre 2018

DA LEON A VILLAR DE MAZARIFE - VENTIDUESIMO GIORNO

Venerdì, 3 agosto 2018 - Km 21,6
Il caldo si fa sentire, la confusione della gente in strada anche; mi sveglio alle 5 del mattino per le urla di giovani ragazzi "ubriachi" . Anche Pi è già sveglia, ci prepariamo e partiamo insieme. Ci separiamo appena uscite dalla città: io mi fermo in un bar aperto perchè ho bisogno del bagno, lei continua il suo cammino. Cammin facendo incontro Evelin, lei farà il percorso tradizionale, io quello "alternativo" perchè consigliato dalla guida. Ci salutiamo sapendo che è l'ultima volta che ci incontriamo, è stato molto bello conoscerla. Da qui in avanti camminerò in solitudine; due ciclisti mi sorpassano e mi augurano "buen camino", poi compare un gruppo di donne e un uomo del posto per la loro camminata mattutina. Sono davanti a me e con la loro presenza mi fanno compagnia.
Arrivata a Chozas de Abajos mi siedo su una panchina al fresco e faccio un paio di telefonata al mio amico Franco e alla mia amica Laura.
Dal nulla vedo spuntare Shone "il mio angelo sud coreano".
"Incredibile" gli dico "stamani sei partito tardi" - "Sì" mi risponde "sono partito alle 7". Nonostante ciò mi ha raggiunta. Questa volta gli chiedo di fare una foto insieme e lui gentilmente accetta. Anche lui si fermerà al mio stesso ostello. Vado a fare la spesa in piazza e, nonostante questo paese non sia bello, ci sono anche qui delle cose che mi piacciono; prime fra tutte le cicogne sul campanile della chiesa. Nell'ostello c'è un gruppo numeroso di giovani ragazzi e ragazze Italiani. Li seguo nei loro discorsi pomeridiani mentre siamo in giardino, io a leggere, loro a fare amicizia. Sono appena arrivati sul cammino e hanno un sacco di cose da dirsi. qualcuno di loro viene da Milano, altri dal Sud, poi c'è anche una ragazza toscana di Prato. Da una parte li invidio, invidio soprattutto la loro gioventù, da una parte mi fanno rabbia perchè sono troppi e italiani. Durante il mio camino ho conosciuto italiani, ma ho conosciuto anche persone di altre nazioni e questa dimensione internazionale del Camino mi è piaciuta moltissimo. Faccio pace con tutte le mie contraddizioni quando ad un certo momento trovo un aggancio per inserirmi nella loro conversazione e poi alla sera quando mi invitano a cenare con loro. Mi stupisce il fatto che si meraviglino che io sia sola sul cammino e che abbia lasciato a casa mio marito. Mi dicono apertamente che le loro mamme non avrebbero mai fatto una cosa del genere. Accidenti!!

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