sabato 22 settembre 2018

DA ESTELLA A LOS ARCOS. SETTIMO GIORNO

Mercoledì, 18 luglio 2018 - Km 21,2
Sebbene il giorno prima avessi pensato che oggi avrei camminato per pochi chilometri ho invece capito che il mio corpo si sta abituando al camino e che anche i miei piedi comminciano a sostenere lo sforzo di camminare per una ventina di chilometri. La sera avanti si è molto parlato della "fuente" installata alla Cantina di Irache e che mesce vino gratis ai pellegrini durante gli orari di lavoro.
All'inizio della strada che porta alla fonte del vino, c'è un 'officina di un fabbro che merita anch'essa una breve sosta per le creazioni artistiche del fabbro artigiano che forgia il ferro dandogli delle forme di amuleti tipici del posto. Poi dopo un breve tratto si arriva alla fonte, anzi le fonti, perchè in verità sono due: una di vino e una di agua. Sopra le fonti il rilievo di un Pellegrino, a sinistra una targa invita a non abusare, a destra un' altra targa  vieta di bere ai minori di 18 anni. Dopo un assaggio di vino riprendo a camminare e più avanti incontro Debora e Valeria; Debora è in crisi per il dolore alle anche, si deve fermare e decidere se cominciare a lasciare qualcosa perchè si rende conto che lo zaino pesa troppo ed è per questo che ha dolore alle anche. La lascio ai suoi dubbi per continuare il mio cammino, alla mia destra mi fanno da cornice i Pirenei, sono suggestivi e bellissimi, una lunga catena montuosa. Oggi la tappa è particolarmente interessante, dopo due ore e mezzo che cammino arrivo in cima al  paese di Azqueta dove seduto su una panchina c'è un vecchio signore che mi saluta e mi chiede se voglio il sigillo sulla credenziale. Sul momento rispondo di no e opto per una sosta ristoratrice al bar AZKETAKO. Sebbene i paesi siano piccoli e i ristori modesti tutti hanno il wifi. Sono le 10,30 circa del mattino e mi viene voglia di chiamare Dario, l'ora è giusta per parlarsi, lui ha appena finito di lavorare e c'è modo di vedersi e "stare un poco assieme". E' la prima volta che facciamo una videochiamata da quando sono sul Camino e sono felice, soprattutto ho voglia di comunicargli tutta la mia gioia per l'esperienza che sto facendo.
Poco dopo arrivano in paese anche le Ragazze. Le accolgo con gioia e racconto loro che in quel paese vive un vecchio di nome Pablito, famoso per i suoi bastoni, detti "bordoni", fatti con le sue mani che dona ai Pellegrini che lo vanno a trovare a casa. Decidiamo di informarci a riguardo; vado incontro al vecchio che era sulla panchina e che adesso sta camminando verso di noi e gli chiedo se conosce Pablito, se sa dove abita. "Io sono Pablito" risponde e ci invita ad accompagnarlo a casa sua. Ho un po' di vergogna di me, per non aver capito prima  chi fosse quel vecchio e comunque lo seguiamo e ci facciamo fare il suo "prezioso" sigillo sulla credenziale. Ci racconta dei suoi figli e dei suoi nipoti, ci mostra le foto appese alle pareti della sua modesta dimora.
Lo salutiamo, usciamo di casa, ma Debora e Valeria ritornano da Pablito perchè vogliono un suo bastone di legno di nocciolo. Io invece riprendo il mio cammino. Ci incontreremo di nuovo a Los Arcos all' Ostello La Fuenta Casa de Austria. Ironia della sorte! il giorno prima pensavamo di non vederci più, io perchè pensavo di fare solo una decina di chilometri, loro perchè ne volevano fare tre volte tanti; alla fine abbiamo fatto lo stesso percorso. In Ostello c'è anche Stefano. Il posto è carino, gestito da una coppia di Tedeschi, ed arredato in stile country; nel giardino c'è anche una piccola vasca con l'acqua fresca dove refrigerare i piedi. Qui alloggia anche Jess e altri pellegrini già incontrati nei giorni precedenti. Come accade spesso in questi giorni verso le 5 del pomeriggio arriva il temporale, ma dura poco. Appena spiove si va nella piazza del paese, stasera c'è anche Stefano con noi, si cena, come ogni giorno si parla, si fanno progetti per il giorno dopo. Bè sicuramente uno degli argomenti principe della serata è il bastone che Pablito ha regalato a Valeria e che se usato in modo giusto allevierà il dolore del suo ginocchio, alleggerendo il suo cammino.

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