sabato 22 settembre 2018

DA PUENTE LA REINA A ESTELLA . SESTO GIORNO

Martedì 17 luglio - Sul Cammino di Santiago - km 22
La giornata si annuncia calda e soleggiata fin dalle prime ore del mattino. Sono partita alle 7,15 (non troppo presto) e ho camminato fino alle 14,30. Ho fatto diverse soste lungo il percorso, per mangiare qualcosa, per dissetarmi, per bagnarmi i piedi, per avere un po' d'ombra, che lungo il percorso ce n'è stata poca. Ci sono stati comunque degli episodi simpatici e suggestivi che hanno allietato il cammino, come sempre: mentre camminavo fra gli ulivi mi sono imbattuta in un ristoro creato ad hoc da due giovani  hippies che avevano allestito una bancarella con frutta fresca, biscotti e bibite che offrivano ai pellegrini su libera offerta, oppure un cartello tipo "segnaletica stradale" con scritto in un inglese, secondo me, un po' maccheronico "Attenzione, potrebbe esserci pericolo avanti. Tutti i pellegrini prendano nota che tra poco ci sarà musica, amore e luna piena. Si avvisa che tu ti confronterai con la musica e il ballo".
Faccio un' altra sosta a Villatuerta per visitare la Parrocchia di Santa Maria dell'Assunzione dove mi faranno il primo sigillo della giornata, ma è soprattutto la scusa per riposarmi ancora un po' prima di Estella. Percorro gli ultimi 4 chilometri con i piedi doloranti e quindi mi fermo esausta al primo ostello che Estella mi offre; si chiama Hosteria de Curtidores . Si tratta di una vecchia conceria ristrutturata che si trova proprio lungo il fiume. E' molto carina, costa un po' di più del "municipale", ma sono troppo stanca e decido di fermarmi. In camera siamo solo due donne e abbiamo il bagno in camera. La ragazza che è in camera con me dorme tutto il pomeriggio, si chiama Kylie e viene da Perth, West Australia, ma tutto questo e anche di più lo verrò a sapere nei giorni futuri perchè oggi anche lei deve essere molto stanca e dorme tutto il pomeriggio.
Io dopo la doccia, il bucato, il diaro, il tè coi biscotti, ecc. esco a visitare il paese che non è poi tanto piccolo. Ci sono molti negozi , piccole viuzze, e la grande piazza Santiago, cuore del paese. Su un lato della piazza la Cattedrale, davanti la facciata della chiesa un grande palco per la musica, a delimitare la piazza sui tre lati le logge con negozi, bar e ristoranti. Valeria, Debora ed io andiamo in giro per negozi. Le "Ragazze" hanno voglia di comprarsi qualche vestito nuovo, un paio di pantaloni corti (Debora), una maglia (Valeria); io solo al pensiero di caricare lo zaino di un grammo  mi sento male. Ma le "Ragazze" non sono timorose come me e Debora mi rivela di avere portato con sè anche l'asciugacapelli. Io scommetto che prima o poi lo abbandonerà in qualche ostello.  In Piazza Santiago ci incontriamo con Ermanno e Giacomo, ci sediamo fuori dal bar e mangiamo qualche tapas accompagnata da birra fresca. I nostri progetti per il giorno dopo sono diversi: Ermanno e Giacomo, ancora dolorante al ginocchio, decidono che la mattina seguente prenderanno il bus per Logrono dove si fermeranno per un giorno. Valeria e Debora pensano di fare l'intera tappa (29 km !!!), io memore di miei piedi stanchi  non ho un'idea precisa di quanto riuscirò a camminare il giorno dopo. Sembra però che le nostre strade si dividano... e un po' il pensiero di questa separazione ci rattrista. La sera Ermanno ed io andiamo ad ascoltare un concerto nella Chiesa del Convento di Santa Chiara. Lui è alloggiato al Municipale, quindi prima delle 22 scappia via sennò lo lasciano fuori; io posso rimanere fino alla fine perchè o la "clave" e posso entrare quando voglio; l'importante è non disturbare la pellegrina che già dorme.

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