mercoledì 12 settembre 2018

IL MIO CAMMINO PER SANTIAGO DI COMPOSTELLA . QUARTO GIORNO

Domenica, 15 luglio 2018. Da Zubiri a Pamplona - km 20,4
La mattina porto la mochilla all'Ostello dove alloggiano Ermanno, Giacomo e le ragazze per affidarla a Jacotrans, dopodichè ci mettiamo in cammino. Non ci sono dislivelli impegnativi e camminare senza zaino è un'altra fatica. Lungo tutto il percorso non ci sono ristori, in compenso troviamo molte fontane per l'approvvigionamento dell'acqua. A Villava finalmente troviamo un bar dove ci fermiamo a fare uno spuntino, siamo stanchi e abbiamo anche fame. Quasi alla fine incrociamo Stefano (di Bologna) e altri ragazzi. Debora e Valeria hanno fatto il loro cammino, oggi. Debora ha avuto bisogno di rallentare a causa di un dolore alle anche, Valeria invece è andata avanti e comunque sono arrivate prima di noi. Siamo tutti prenotati al medesimo Ostello nel centro di Pamplona (Albergue Puente). L'hospitalero che ci accoglie si chiama Edoardo, è giovane e gli piace parlare italiano. Ci fa vedere le nostre "cucce" , sono dotate di tendine a caduta che permettono una certa prvacy; siamo contenti di questa soluzione. Stasera è anche la finale dei mondiali di calcio: Francia contro Croazia. Gli Spagnoli tiferanno Croazia perchè non hanno in simpatia i Francesi, mah! Mi sorprendo un po', io tiferò per la Francia.
Oggi abbiamo fatto il bucato tutti insieme, abbiamo condiviso lavadora ed essiccatora; i pellegrini sono usciti per andare in farmacia o altro ed io mi sono offerta di gestire il bucato di tutto il gruppo.
Mentre sono in ostello vorrei farmi una tisana, come di solito faccio il pomeriggio, ma il bollitore è pieno di calcare e così mi offro di pulirlo con un po' di aceto. Edoardo è contento di questo mio gesto, per ringraziarmi mi offre del cus cus e così  parliamo in italiano che a lui piace molto. Più tardi mi sento con gli altri ragazzi per trovarci in un locale a mangiare i "cicos" (tapas). Le strade di Pamplona emettono un odore nauseabondo, probabilmente a causa della festa dei tori che c'è stata il giorno prima. C'è da immaginarsi centinaia di spagnoli ubriachi per le strade che si fanno rincorrere da tori scatenati. La città è pulita, ma l'aria è ancora pregna degli odori forti della festa.
Sono contenta di come sta andando la mia esperienza del "camino", sono contenta di essere in buona compagnia. A cena facciamo programmi per la tappa del giorno dopo: da Pamplona a Puente la Reina sono 24 km, ma soprattutto sono 700 metri di dislivello in totale, 300 metri in salita per raggiungere l'Alto del Perdon e 400 metri in discesa, più c'è lo zaino da portare, temo di non farcela. Ermanno mi consiglia di mettere dei panni fra le mie spalle e le bretelle dello zaino in modo da  creare un cuscinetto morbido. Lo farò, mi sembra un ottimo consiglio.  E poi, ancora non lo so, ma quel percorso verso l'Alto del Perdon sarà veramente entusiasmante e mi metterà dentro una bella energia.
Questo è il Camino, una miscela potentissima di bellezza naturale, di testimoniaze di passaggi di altri pellegrini, di gesti di accoglienza da parte degli Spagnoli, di incontri, di cene "comunitarie" che ti trasmettono energia e gioia,  che danno un senso al tuo camminare e ti fanno sentire parte del tutto.

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