domenica 21 ottobre 2018

DA AZOFRA A GRANON - UNDICESIMO GIORNO

Domenica, 22 luglio 2018 - Km 22,8
Stamanial mio risveglio, circa le 6 del mattino, i giovani dei paesi vicini erano sempre in piazza a bere e fumare; quando sono uscita, alle 7, ho visto che alcuni di loro a piccoli gruppi aspettavano i loro genitori che venissero a riprenderli. Il tempo oggi è buono e le tappe piuttosto lunghe, l'assenza di ombra rende il cammino piuttosto faticoso. Paesaggi comunque stupendi riempiono lo sgurdo: i vigneti hanno lasciato il posto ai campi di grano e girasoli. A Santo Domingo de la Calzada faccio una sosta e visito la Cattedrale Barocca, famosa perchè al suo interno sono ospitati un gallo e una gallina a ricordare un'antica leggenda che racconta di un miracolo avvenuto intorno al 1300. Un giovane condannato a morte per furto si salvò grazie a San Giacomo che gli sostenne i piedi durante l'impiccaggione. Il padre incredulo dichiarò che gli avrebbe creduto solo se i due galletti arrostiti per la cena  fossero anch'essi tornati in vita. E questo accadde: i galletti si alzarono e ripresero a cantare!!!
Al mio arrivo a Granon all'inizio mi dirigo verso l'ostello parrocchiale, famoso per la sua accoglienza, ma appena entro mi accorgo che i molti pellegrini qui arrivati dormono tutti in terra; io non me la sento proprio, è vero che non chiedono soldi (accettano solo donazioni!) ma io ho bisogno di un letto. Allora vado alla ricerca di un altro Ostello e mi fermo all' Ave de Paso, stile familiare dove mi accolgono moglie e marito. La casa è carina e pulita, la signora mi fa accomodare in una stanza dove praticamente rimarrò da sola a dormire: ottima sistemazione. Alle 17 la coppia ci saluta e noi pellegrini rimaniano soli, abbiamo le chiavi per entrare ed uscire, meglio di così si muore. Qui faccio amicizia con Franco, pugliese, e Donatella, umbra, ma che vive e lavora a Verona. Nel pomeriggio vado nella piazza del paese dove c'è un bar che offre anche la cena. Hanno il mio piatto preferito: Gazpacho e un buon bicchiere di vino rosso! La padrona è una giovane signora peruviana che mette della buona musica, l' atmosfera è deliziosa e amichevole. Da lì a poco arriveranno anche Franco e Donatella. Nel bar ci sono 3 signore anziane che chiacchierano allegramente; io siedo accanto a loro, mi chiedono se voglio unirmi, ma spiego loro che sono italiana e mantengo la mia posizione. Al momento dei saluti due signore si alzano e la terza rimane nel bar: è la mamma della padrona. Rimasta sola si comincia in qualche modo una conversazione sulla musica italiana, quindi la signora chiede alla figlia di mettere qualche canzone italiana e da lì in poi si comincia a cantare in coro "o sole mio" ecc. Serata veramente divertente. Per il giorno dopo mi sono organizzata per mandare lo zaino con Jacotrans all'Ostello successivo. Ho camminato per circa 218 km e da qui in poi lascerò le mie spalle riposare. Chi l'ha detto che il cammino deve essere sofferenza?

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