domenica 1 settembre 2019

DA AMBASMESTAS A O CEBREIRO

Venerdì 12 luglio 2019
Stamani si parte molto presto, circa le 5.30, svegliata da altri pellegrini che si sono alzati alle 4.30. Mangio qualcosa per "caricarmi" un po', è buio profondo e sono sola lungo la strada, sempre asfaltata. Ascolto i rumori che vengono dal bosco sulla mia sinistra, sento lo scalpiccio degli animali che si muovono forse spaventati dal mio passaggio, che comunque rompe il silenzio della notte. I bastoncini che picchiano sull'asfalto fanno rumore e senz'altro disturbano il quieto vivere della fauna notturna. Sono partita presto perchè temo la dura salita che mi aspetta e voglio assolutamente farla nelle ore più fresche. Via via che cammino vedo alcuni ostelli lungo la strada accendere le luci e i pellegrini che si adoperano per prepararsi al cammino. Fra poco non sarò più sola e comincia a fare giorno. A Las Herrerias trovo il primo bar aperto, sono le 7.00 e sono la prima pellegrina ad entrare per la prima colazione. La colazione mi dà l'energia necessaria per cominciare a salire con passo costante. Il paesaggio è bellissimo: piccoli villaggi con mucche al pascolo o ancora a riposo sull'erba fresca. La fatica passa in secondo piano. Sono molto emozionata per i ricordi che affiorano alla coscienza, per la libertà con cui sogno ad occhi aperti. Mi fermo a fare uno spuntino a Laguna de Castilla e qui chiamo Dario e parliamo un po'. Io lo inondo con tutti i miei racconti e le mie emozioni, lui mi racconta di essere stato a nuotare nella barriera corallina, di aver incontrato uno squalo e una murena. Là, in Australia, nel Queensland è pomeriggio e Dario e le ragazze sono in ostello. Laguna de Castilla è l'ultimo villaggio nella provincia di Leon. Da qui si entra in Galizia, anche questo passaggio arricchisce le tante emozioni della giornata.
Qui sono le 10.00 ed io riprendo il cammino fino ad arrivare alle 11.30 a O Cebreiro. Il paese è molto bello e anche turistico. I turisti arrivano qui con i bus, vanno un po' in giro, fanno acquisti nei negozi e poi se ne vanno. Mi dirigo all' Ostello Municipale che aprirà alle 13. Appoggio la mochilla vicino all'entrata e vedo che ce ne sono altre due. Si fa così, quando l'Ostello è chiuso, per prendere il posto nella fila che seguirà quando l'ostello aprirà il ceck in ai pellegrini.
A mezzogiorno circa arrivano anche Livia e Roberto. Si beve qualcosa insieme e si decide di mangiare insieme il polpo gallego, dopo essersi ripuliti.
Alle 13 vado in Ostello e constato che sono arrivati, sicuramente in bus, un gruppo piuttosto numeroso di giovani pellegrini adolescenti che sono tutti accalcati davanti l'entrata e che con i loro zaini hanno ricoperto il vialetto di accesso all'ostello.
Sono un po' preoccupata di vedere tutta quella gente, ma comunque non ci sono problemi per il ceck in: io sono la prima e dopo di me due signore francesi di 70 anni che camminano coraggiosamente insieme. La camera dell'ostello prevede 4 letti a castello che condivido con tre giovani: due ragazze e un ragazzo. In ostello arrivano anche Pepita e il suo accompagnatore. Miguel dopo essersi ripulito viene in paese e comincia il suo tour alcolico che, mi racconteranno il giorno dopo, durerà  fino a notte inoltrata. L'ostello chiude alle 10 di sera e lui dormirà fuori tra le nebbie della Galizia. Ho saputo che Pepita si è molto arrabbiata per questo suo comportamento poco responsabile.


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