sabato 7 settembre 2019

DA SANTA IRENE A SANTIAGO DE COMPOSTELA

Sabato 20 luglio 2019
La notte trascorsa è stata una delle più fredde da quando sono sul cammino. La camerata è grande e abbiamo tenuto la porta finestra aperta tutta la notte per far entrare l'aria fresca. Il mio letto è proprio difronte alla finestra che si affaccia sulla campagna galiziana.
Alle 4.30 del mattino vengo svegliata da alcuni ragazzi che già si stanno preparando per uscire. Dalla finestra aperta vedo solo buio e tanta nebbia; così spessa la nebbia che sembra voler entrare dalla finestra nella camerata. La nebbia e il freddo mi inducono a chiudere gli occhi e a desiderare il caldo tepore del sacco lenzuolo. Così mi addormento di nuovo fino alle 5.30; ancora buio e nebbia, non ho nessuna voglia di uscire. Rimango a letto fino alle 6, oggi arriverò finalmente a Santiago, ma proprio perchè il traguardo è vicino, non ho nè fretta nè ansia di arrivare perchè so che tanto in giornata arriverò. 
Alle 6,30 mi incammino, sulla strada ci sono altri pellegrini che con la torcia fanno un po' di luce.
Ad Amenal, dopo circa 7 km, mi fermo a fare colazione, poi una nuova sosta al bar /pensione "kilometro 15" (da Sntiago).
Santiago è sempre più vicina. E' proprio su questo ultimo percorso che intreccio una lunga conversazione con tre giovani pellegrine americane animate da una grande volontà di fare di me una "buona" cristiana. Mi impegno molto per spiegare loro da dove vengo, quale tipo di cultura cattolica abbia ricevuto fin da piccola, la mia presa di coscienza, una volta diventata adolescente, di volermi allontanare dalla religione e di voler seguire altri percorsi di crescita legati alla psicoanalisi, alla lotta politica e femminista. Sebbene a malincuore rinunciano ai loro intenti di riportarmi sulla "retta" via e ci salutiamo con la sensazione reciproca che il nostro incontro ci sia comunque stato utile. Ritorno di nuovo a camminare felicemente da "sola" , anche se circondata da una folla organizzata di persone. Mi sto avvicinando sempre di più a Santiago. Prima di arrivare nella città dell'Apostolo si sale al Monte do Gozo. Una foto di rito e poi prendo la discesa che mi porterà a Santiago. Ho prenotato un letto all' Ostello SCQ, che si trova sul cammino a km 1,2 dalla Cattedrale e a 500 metri dalla stazione dei bus. Sono quindi lontana dalla confusione della città, ma abbastanza vicina al centro. Dopo essermi pulita e riposata mi incammino verso la Cattedrale; due cose ci sono da fare: la prima è la foto in Piazza Do Obradoiro, con la Cattedrale alle spalle e la seconda recarmi all'Ufficio dell'Accoglienza del Pellegrino a ritirare la Compostela.
Quando arrivo nella Piazza più bella e festosa di Santiago finalmente sento le lacrime di gioia salire dal cuore, le trattengo un po' perchè vorrei sorridere mentre mi scattano la foto, ma non ci riesco del tutto. La Piazza è gremita di pellegrini: vecchi, giovani, in piedi, seduti, sdraiati, in bicicletta, tutti gioiosi del loro traguardo raggiunto dopo molta fatica. C'è una scritta, tradotta in varie lingue, sul marciapiede di una strada che porta dentro la Città:  "L'Europa è nata in pellegrinaggio a Compostela"; se la dovessi riscrevere la scriverei così : "Il Mondo è nato in pellegrinaggio a Compostela" perchè qui a Santiago c'è veramente il Mondo e non solo l'Europa. La ricchezza dell' intraprendere il cammino per Santiago è proprio l'opportunità di conoscere persone che vengono da tutti i paesi del mondo. Quando incroci lo sguardo di un Pellegrino la prima frase che pronunci è "buen camino", la seconda è "where do you come from?"
Quando poi vado a prendere la Compostela la commozione prende il sopravvento; la ragazza che mi prepara il certificato mi chiede come mi sento, da dove sono partita, se sono orgogliosa del mio percorso; i suoi occhi sono pieni di ammirazione per il mio risultato. Sono molto orgogliosa di me, così come lo sono gli amici che ho avuto accanto, come lo sono Dario e Jess, e Andrea che mi ha seguito da casa.
Santiago è una città bellissima, piena di monumenti importanti, sede Universitaria, e tanti musei da visitare; le piazze e le strade sono piene di artisti di strada, di gente seduta ai tavolini dei bar a bere e mangiare, di pellegrini in giro per negozi o a fare festa nelle strade e nelle  piazze. Inoltre in questo periodo la città è in festa perchè il 25 luglio è la festa di San Iacopo; i festeggiamenti sono già iniziati e si chiuderanno il 31 luglio con i  fuoci d'artificio. Visito quella parte della Cattedrale accessibile,  gran parte di essa  è sotto restauro e quindi non visibile. Mi metto in fila per rendere omaggio alle spoglie dell'Apostolo  dentro ad una teca chiusa in una cripta, mentre lo splendido portico della gloria è completamente coperto da teli.
Giro ancora un po' per la città, ceno in Ostello e decido che il giorno dopo andrò a visitare La Coruna.

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