sabato 21 settembre 2019

DA HOSPITAL A MUXIA

Domenica 25 Luglio 2019
Stamani, come annunciato dalle previsioni meteo, piove e tira vento. Mi preparo e salgo al bar; 100 metri a piedi bastano per bagnarsi e capire che, almeno per me, è impossibile andare a piedi stamani.
Faccio colazione mentre aspetto che salgano anche Valeria ed Angela.  Dal bar si vedono passare pochi pellegrini intrepidi che, nonstante le condizioni meteo avverse, hanno deciso di camminare. Stamani non abbiamo fretta tanto col taxi arriveremo presto a Muxia. Oggi è anche la festa di San Iacopo e quindi ci sarà qualche festeggiamento in paese. Marina, la hospitalera, ci chiama un taxi. Arriviamo presto a Muxia e abbiamo tutto il giorno a disposizione per visitare il paese. Ci sistemiamo all'Ostello Muxia Mare, dove Angela e Valeria avevano prenotato, ma c'è posto anche per me. Valeria ed io usciamo per fare un po' di spesa per il pranzo e poi andiamo all'Ufficio turistico a ritirare la "compostella" che certifica che siamo arrivate al Km 0 di Muxia. Dopo mangiato Valeria decide di rimanere a letto mentre io vado in giro per visitare il paese: una prima escursione mi porta verso la strada lungomar che sarà il sentiero in uscita dal paese, verso Fisterra, poi mi addentro fra le case fino ad arrivare al Santuario di Nostra Signora della Barca.
Il posto è suggestivo: una chiesa sulla scogliera che guarda l'Oceano. Durante il giorno il posto è pieno di turisti in visita al santuario; all'ora del tramonto, il luogo si fa più solitario e silenzioso; poco prima delle 22, i pellegrini si siedono sul piazzale antistante la chiesa o sugli scogli e in silenzio assistono alla discesa del sole nell' Oceano. Ogni sera uno spettacolo unico e diverso. Oggi è la festa di San Jacopo e, verso le 18, lungo mare-zona porto, c'è una festa paesana dove la gente del posto arrostisce sardine e mangia in compagnia. Con 5 euro è possibile avere un bicchiere di vino e  un piatto con 6 sardine da mangiare rigorosamnete con le mani. Valeria ed io partecipiamo alla festa neanche troppo affollata e mangiamo le nostre sardine. Dopo cena ci incamminiamo verso il Santuario dove ritroviamo anche Angela, per assistere allo spettacolare tramonto che la natura ci offrirà quella sera.
Abbiamo ancora voglia di stare svegli e quindi decidiamo di andare al bar a bere qualcosa insieme per festeggiare quella bellissima giornata ormai trascorsa. E' con noi anche una pellegrina californiana che abbiamo già incontrato ad Hospital; si beve e si parla un po'. La signora californiana è interprete del linguaggio dei sordomuti e ci racconta che l'indomani mattina prenderà il pulman da Muxia per tornare a Santiago e poi a casa.

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